La storia

Il paese di Orgosolo sorge ai piedi del monte Lisorgoni (m 978), in una conca ricca di sorgenti.

Da ciò, secondo l’opinione di alcuni studiosi è nato il suo nome ,che si rifarebbe alla radice paleosarda “orgosa”, luogo umido e acquitrinoso, con molte sorgenti.

E’ uno dei più estesi territori della provincia di Nuoro e vanta quasi 23 mila ettari di territorio .

Orgosolo è un comune di 4.538 abitanti della provincia di Nuoro, famoso per la grande abbondanza di murales, di cui molti a sfondo politico, che rendono il paese interessante da visitare. Il paese, immerso nel cuore del Supramonte, è caratterizzato da uno spettacolare paesaggio naturale, da costumi di gran fascino e dai tipici murales che abbelliscono e arricchiscono i muri delle case illustrando le problematiche vecchie e nuove di un popolo legato alla pastorizia e all’agricoltura.

Le prime tracce di insediamenti umani risalgono al Neolitico Medio e fino al IV secolo d.C. la popolazione adorava ancora gli spiriti della natura ed opponeva una forte resistenza ai tentativi di conquista di Cartaginesi e Romani.

I primi missionari non sono ben accetti e la maggior parte di essi subisce il martirio; si ricorda che nel 301 vengono uccisi i santi Anania ed Egidio.

Dal VI secolo inizia la conversione al Cristianesimo. In periodo giudicale il territorio orgolese appartiene al giudicato di Torres e successivamente a quello di Arborea.

Le prime testimonianze dell’esistenza di un modesto centro abitato risalgono alla prima metà del 300.

Durante la dominazione aragonese e poi spagnola iniziano i primi fenomeni di resistenza che sfoceranno nel tradizionale banditismo tipico delle zone interne dell’isola. Quindi con la cessione dell’Isola ai Savoia, l’aggravio delle tasse porta una recrudescenza degli atti banditeschi.

Lontana dalle vie di comunicazione, Orgosolo non vive i moti antifeudali della fine del 700 e non viene applicata la legge delle Chiudende, ma le crisi economiche e politiche di fine 800 provocano nuovi episodi di banditismo, contro il quale il governo applica la legge del più forte, con carcerazioni di massa.

L’ evento decisivo è nel 1899 la strage di Murguliai, quando reparti dell’ esercito e di carabinieri reali riescono a sgominare la banda dei fratelli Serra-Sanna che era riuscita a imporre uno spietato dominio sul territorio tra Nuoro e Orgosolo. Con il 900 iniziano progressi nelle condizioni di vita materiale ed intellettuale, pur dovendosi registrare ancora fenomeni di banditismo. . .

Oggi il paese, nonostante si debbano registrare diversi episodi di criminalità a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta, ha subito una profonda trasformazione sociale ed economica.

Se la pastorizia costituisce ancora l’attività prevalente e la maggior fonte di reddito, è in continuo sviluppo il settore terziario, nelle sue varie ramificazioni. Si è accresciuto il livello d’istruzione e il bisogno di cultura.

Ai numerosissimi visitatori che ogni anno arrivano per ammirare gli splendidi murales o percorrere i boschi in gran parte incontaminati, il paese di Orgosolo offre un aspetto moderno, con i principali servizi pubblici e privati, il tutto unito alle tradizionali doti di ospitalità e gentilezza.

Ma la pagina più gloriosa della sua storia recente Orgosolo l’ha vissuta il 4 ottobre 1987, quando, nella Basilica di S. Pietro, il Papa ha proclamato Beata Antonia Mesina, giovane orgolese che ha preferito essere uccisa a colpi di pietra a soli sedici anni, il17 maggio del 1935 piuttosto che rinunciare alla sua purezza. Le sue reliquie, composte in un simulacro, sono conservate nella chiesa parrocchiale.

Orgosolo è un comune di 4.538 abitanti della provincia di Nuoro, famoso per la grande abbondanza di murales, di cui molti a sfondo politico, che rendono il paese interessante da visitare. Il paese, immerso nel cuore del Supramonte, è caratterizzato da uno spettacolare paesaggio naturale, da costumi di gran fascino e dai tipici murales che abbelliscono e arricchiscono i muri delle case illustrando le problematiche vecchie e nuove di un popolo legato alla pastorizia e all’agricoltura

Oggi il paese, nonostante si debbano registrare diversi episodi di criminalità a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta, ha subito una profonda trasformazione sociale ed economica.

Se la pastorizia costituisce ancora l’attività prevalente e la maggior fonte di reddito, è in continuo sviluppo il settore terziario, nelle sue varie ramificazioni. Si è accresciuto il livello d’istruzione e il bisogno di cultura.

Ai numerosissimi visitatori che ogni anno arrivano per ammirare gli splendidi murales o percorrere i boschi in gran parte incontaminati, il paese di Orgosolo offre un aspetto moderno, con i principali servizi pubblici e privati, il tutto unito alle tradizionali doti di ospitalità e gentilezza.

Ma la pagina più gloriosa della sua storia recente Orgosolo l’ha vissuta il 4 ottobre 1987, quando, nella Basilica di S. Pietro, il Papa ha proclamato Beata Antonia Mesina, giovane orgolese che ha preferito essere uccisa a colpi di pietra a soli sedici anni, il17 maggio del 1935 piuttosto che rinunciare alla sua purezza. Le sue reliquie, composte in un simulacro, sono conservate nella chiesa parrocchiale.

Orgosolo è un comune di 4.538 abitanti della provincia di Nuoro, famoso per la grande abbondanza di murales, di cui molti a sfondo politico, che rendono il paese interessante da visitare.

Il paese, immerso nel cuore del Supramonte, è caratterizzato da uno spettacolare paesaggio naturale, da costumi di gran fascino e dai tipici murales che abbelliscono e arricchiscono i muri delle case illustrando le problematiche vecchie e nuove di un popolo legato alla pastorizia e all’agricoltura